Ed eccoci alla sveglia, relativamente presto. Non che abbia
dormito bene a causa della ferrovia che ci passa molto vicina! Intanto che io
svuoto le taniche, non so come sono i campeggi nei parchi, Valeria prova a
chiamare il numero per prenotare la visita, ma senza successo. Sono solo le
8.30 e magari non c’è ancora nessuno. Mandiamo velocemente ultimi messaggi e
mail visto che la connessione nei prossimi giorni non sappiamo se ci sarà, e
partiamo.
Il viaggio fino a Field è veloce ma suggestivo, sarà merito
delle piogge notturne, ma si vedono ancora basse nubi lungo la strada in una
giornata che al momento è soleggiata. Arrivati a Field mi fermo al punto
informativo dei Rangers, ma sembra non ne sappiano nulla, Valeria riprova a
chiamare ma ancora nulla. Ci dirigiamo verso un indirizzo che aveva trovato, ma
arriviamo ad una scuola deserta. Torniamo indietro e riprovo io a chiedere ad
un altro tizio, e questo fortunatamente conosce la cosa e dice che si ritrovano
li fuori. Nel frattempo, mancano 15 minuti all’inizio, Valeria riesce a
chiamare ed a prenotare. Il ragazzo arriva puntualissimo e siamo i soli
partecipanti alla gita. Meglio per Valeria, così può far tutte le domande che
vuole. La spiegazione della visita guidata ve la può dare lei, io vi posso dire
che mentre ci spiegava siamo andati alla scuola di prima a piedi, dove abbiamo
visto dei veri fossili, più che unici. Nel percorso ci ha spiegato le varie ere
geologiche ed anche l’evoluzione della vita sul nostro pianeta, così come le
grandi estinzioni che si sono verificate. Ci spiega anche l’evoluzione del
posto in cui ci troviamo ora e perché ha potuto conservare questi fossili
unici, solo in Cina esiste un posto simile dove si sono potuti conservare i
tessuti molli, ed in tal modo studiare veramente l’inizio dell’evoluzione sul nostro
pianeta. Valeria durante la spiegazione sembra una bimba, un po’ di domande che
non capisco troppo a causa del linguaggio troppo tecnico. Dopo un filmato di
spiegazione ci permette anche di vedere e toccare dei veri fossili, li la perdo
definitivamente.
Ma arriviamo alla fine della visita e conosciamo anche il
preside della scuola, e facciamo quattro chiacchiere. Ma quanti di loro hanno
fatto un viaggio in Italia?
Torniamo al nostro camper e decidiamo di fare qualche
chilometro indietro, nel mentre eravamo a scuola ha piovuto parecchio, ma ora è
di nuovo tornato il sole. Puntiamo verso Emerald Lake, e ci arriviamo in poco
tempo, fortuna vuole che troviamo il posto per il camper in un attimo, per
fortuna fanno i parcheggi apposta e semplifica la vita ai camperisti! E’
davvero uno spettacolo questo lago, Il colore col sole che picchia è davvero
magnifico!
Facciamo il giro del resort che sorge su quella che sembra
essere un’isola collegata con un ponte di legno. Penso che qui le camere
costino un bel po’…
Il posto è da mozzare il fiato, facciamo un po’ di foto,
prendiamo qualche souvenir e poi ci dirigiamo verso la zona di Lake Louise per
prendere posto in uno dei camping, chiedendo ai ranger di Field ci è stato
detto che non possiamo prenotare telefonicamente e che alle 14 faremmo bene ad
essere li. Alla fine attraversiamo il confine tra Alberta e British Columbia, e quando arriviamo a Lake Louise è troppo tardi, il camping era già completamente pieno e ci
mandano a parecchi chilometri di distanza. Purtroppo nei parchi ci sono solo i camping governativi e perdiamo parecchio tempo per andare
a prendere il posto, sulla via del ritorno evitiamo l’autostrada per cercare di scorgere un po’ di fauna selvatica, ma non siamo molto fortunati. Vediamo la
formazione denominata “il Castello” e torniamo alla cittadina per fare
rifornimento, visto che eravamo ormai in riserva spinta!
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