Ci alziamo, e questa sarà la nostra ultima sveglia all’interno
del parco. Il tempo non è dei migliori, pioviggina con un po’ di sole. È piuttosto presto ma decidiamo di dirigerci immediatamente verso il Maligne
Lake, che dista una quarantina di chilometri. Per strada non troviamo molto
traffico davanti a noi, complice il tempo e l’ora. Ad un certo punto guidando
vedo che il bus davanti a noi frena , facendo la stessa cosa intravedo un cervo
bello grosso che scappa nel bosco, dopo pochi salti è già invisibile.
Raggiungiamo il lago, la strada è abbastanza deserta, ed
anche il parcheggio non è molto pieno. Parcheggiamo il nostro mezzo senza
problemi e poi ci facciamo un giro per il centro turistico. Lasciamo perdere l’idea
di prendere una barca per fare la crociera sul lago: sono un po’ troppo care ed il tempo
non è dei migliori, non vedremmo bene il lago. Decidiamo però di fare un giro al
lago delle alci, una passeggiata di un paio di chilometri, il lago è caruccio
ma di alci nemmeno l’ombra. Quando torniamo al punto di partenza il cielo si
sta aprendo, ed allora ne approfittiamo per fare un po’ di foto e goderci il
panorama. Decidiamo di rientrare dato che il giro a piedi non possiamo farlo: ci porterebbe via tutta la giornata, ed il tempo non promette bene. E comunque
ci sarebbe molto fango sui sentieri dato che ha appena smesso di piovere. Sulla via del rientro non riusciamo a fermarci al
Medicine Lake dato che il piccolo parcheggio è a dir poco strapieno, pertanto
proseguiamo ai canyon che si formano grazie al Maligne River.
Ci passiamo un po’ di tempo, e sono davvero carucci. Ci
soffermiamo anche allo store dove prendo qualche pensierino per casa e per me.
Mi fa un po’ di tristezza vedere nel parcheggio un ranger che mostra le pelli
di un paio di orsi. Sicuramente è una cosa educativa, ma non mi piace vedere due pelli di orso buttate su di una roccia.
A questo punto ripartiamo, vista l’ora vogliamo tentare di
arrivare ad Edmonton. Quasi ai confini del parco vediamo due cervi vicino alla
strada ed un’aquila che volteggia sopra di noi, un po’ una presa in giro! Tutti
quei giorni nei parchi senza vedere wildlife seria ed all’uscita becchiamo tre
belle bestie! Mah!
Intanto scegliamo dove fermarci per la notte, e quando siamo fuori dal
parco, a buon punto sulla tabella di marcia decidiamo di prenotare il camping
per la sera: grave errore! Non troviamo un telefono pubblico in svariati paesi
che attraversiamo, ed in questa ricerca perdiamo quasi un’ora! In un paese
spariscono i cartelli di indicazione del centro turistico, in un altro si sono rubati il telefono ed
alla fine lo troviamo in una specie di area di servizio. Il navigatore ha dato
un po’ i numeri nel continuare a ricalcolare i percorsi che cambiavo, povero! Purtroppo
dove troviamo il telefono ci sono anche dei bambini che rompono veramente e tra
urla, porte che sbattono e asciugamani accesi di continuo. Non
riesco a capire molto al telefono. L’inglese lo parlicchio, al telefono me la
so cavare, ma se hai un accento strano, c’è casino e la linea fa un po’ schifo…
La tizia al telefono ci fa un po’ di domande, a molte delle quali sono
preparato, altre un po’ meno: che ti frega di sapere dove ti ho trovato se
senti che c’è bordello e ti ho detto che sono straniero? Aspetta un’ora e me lo chiedi di persona!
Riprendiamo la strada verso Spring Lake, ed il viaggio ora è
più tranquillo dato che abbiamo prenotato! Arriviamo e ci accolgono una
ragazzina di 25anni al massimo, e da come parla capiamo che era lei al telefono. Valeria capisce anche perché non capivo una cippa al telefono, ha un accento
stranissimo! Compiliamo i dati del mezzo e paghiamo. Ci assegnano una piazzola remota e
ci accompagna un ragazzo molto giovane, lui ci precede con un
golf cart e va veramente piano. Il limite è 10km/h e non li supera mai! È un
tizio un po’ strano, fa venire in mente un serial killer a dire il vero, un po’
inquietante mentre ti parla, ed anche lui parla con lo strano accento incomprensibile, ma in che
zona siamo finiti? Normalmente i canadesi li capisco senza problemi! Mi fa
parcheggiare, da delle ottime indicazioni e poi fa un po’ di domande: è
veramente strano! Ricordo a Valeria di chiudere bene la porta stanotte!
Colleghiamo il tutto, prepariamo da mangiare e ci facciamo
finalmente un bella doccia senza limiti di serbatoio!
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