Andiamo a prendere la macchina, ma ci accorgiamo che c’è
qualcosa che non va: ci hanno staccato la targa urtandoci da davanti, e ce l’hanno
lasciata vicino alla portiera del conducente! Fortunatamente un ragazzo,
cliente dell’hotel e dell’Oregon ci aiuta a rimetterla a posto con un multi-tool!
Meno male!
Partiamo verso il museo ma il GPS non vuole prendere in
mezzo ai palazzoni, ad occhio so che devo andare a sud e dopo un bel po’ inizia
a prendere. Alla fine mi immetto nella giusta autostrada ed in 20 minuti siamo
quasi al museo, decidiamo però di mangiare in un ristorante li vicino, avevamo
letto qualcosa su tripadvisor in merito. Entriamo ed è più museo dell’aviazione
che ristorante/diner! Una marea di modellini, riviste, libri, pezzi unici come
il fil di ferro della zona smilitarizzata in corea.. Più che mangiare ammiriamo
il tesoro di questo locale. Ci consentono di fare foto, anzi… Alla fine
parliamo con la proprietaria che è italiana, trasferitasi qua a 6 anni, ad
occhio parecchi anni fa. L’italiano praticamente non lo parla più.
Dopo un buon burger di bufalo ci dirigiamo verso il museo,
nemmeno un minuto in auto, dove parcheggiamo ed iniziamo a fare foto. Prendiamo
il biglietto, ed io vorrei fare il gito del B-17, ma porterebbe via mezz’ora,
allora andiamo a fare il giro esterno, compreso nel biglietto. La nostra guida
è un simpatico vecchietto, reduce di guerra. A noi si affiancano padre e figlio
di qualche stato li vicino, il padre lavora alla Boeing e non è mai venuto al
museo…
Guarda le foto.
La visita intorno al B-17 dura alla fine mezz’ora, come se
avessimo fatto la visita interna. La nostra guida è davvero esaustiva nelle
descrizioni, ci fa buttare un occhio dentro e sotto. Il tutto vola, ed alla
fine ringraziamo di cuore la nostra guida.
Iniziamo poi la nostra visita dalla sezione dello spazio,
devo dire che all’inizio non mi entusiasmava molto l’interno, mi aspettavo
qualcosa in più, ma procedendo nel giro mi accorgo che è vero che hanno “pochi”
pezzi (paragonandolo ai due musei dello scorso anno), ma hanno dedicato
parecchia cura ad ogni pezzo, creandogli uno spazio dove esso possa essere
valorizzato al massimo, togliendo l’atrio principale, all’interno ogni pezzo ha
il suo spazio! Addirittura troviamo un Caproni che ha una posizione
importantissima qui, nella sezione della prima guerra mondiale. Quest’aereo è
stato costruito a pochissimi chilometri da dove vivo ora, ed è giunto qui per
essere un pezzo a dir poco riverito. Sono sbalordito da come ci tengano, non
solo a quel pezzo ma a praticamente tutti i velivoli che hanno qua.
Proseguiamo ed attraversiamo la strada tramite un ponte
coperto, e raggiungiamo la sezione spazio. Qui hanno appena recuperato il vero
simulatore degli astronauti. Il simulacro dello Space Shuttle dove tutti quelli
che hanno fatto una missione con questa navetta si sono addestrati, e vi si può
camminare dentro! Una bella esperienza, loro ne sono orgogliosi in una maniera
spaventosa. Dopo aver girato un po’ ed usciamo allo scoperto dove troviamo dei
pezzi unici: il primo 747 della storia, il primo Air Force One, un Super
Constellation, un Concorde della British Airways, ed altri pezzi. Riusciamo a
salire su Concorde ed Air Force One. Su quest’ultimo al momento stanno
lavorando un bel po’ di persone, probabilmente carrozzieri per ridare vita agli
esterni, ormai un po’ deturpati dalle condizioni atmosferiche. Finiscono di
fare il lavoro dopo un po’ che siamo tornati a casa e fanno pure un video sulla
ristrutturazione. Dire che sono orgogliosi del lavoro che stanno facendo, è
dire poco…
Purtroppo il museo è quasi alla chiusura, ed allora
procediamo verso lo store dove prendiamo qualcosina, sinceramente mi aspettavo
più roba, ed alla fine non compro tantissimo.
Facciamo qualche foto all’esterno, dove hanno un G-91 con
colorazione Frecce Tricolori, e vari altri aerei, attraverso la rete facciamo
qualche foto a velivoli militari parcheggiati nell’aeroporto. Ah, forse mi ero scordato
di scriverlo prima, ma questo museo sorge dove c’erano le vecchie fabbriche
Boeing, dove ancora qualcosa viene prodotto. Ai tempi della guerra da li
uscivano sui 30 B-17 al giorno! Cifre da paura!
Prendiamo la nostra auto e ci dirigiamo verso Seattle per
proseguire la nostra visita della città.
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