mercoledì 7 agosto 2013

Lakeview

La prima destinazione che avevamo in mente dopo la visita alla Boeing era il museo del volo a sud di Seattle, purtroppo non avevamo fatto i conti con l’orario di chiusura ed il traffico infernale. Decidiamo di andare a vedere il cimitero dove dimorano Bruce e Brandon Lee. Arrivarci non è difficile, grazie al navigatore, peccato per la strada che prendiamo! Ha una pendenza da paura una stradina che prendiamo, saranno 300 metri ma non si vede la fine, temo il ritorno. Preferisco le salite alle discese! Comunque arriviamo al cimitero e ci mettiamo qualche minuto a capire dove possiamo parcheggiare.
Il cimitero è molto diverso dai nostri, è quasi rilassante parcheggiare qui. La ricerca della tomba non è facile, non ci sono indicazioni, pertanto camminiamo e  dopo un venti minuti buoni la troviamo. C’è un tipo seduto li che legge, ci indica le tombe e dopo poco se ne va. A quanto pare è l’autista di alcune vecchiette che sono venute a visitare i loro defunti, e lui le attende all’ombra vicino alle tombe di padre e figlio famosi.
Facciamo qualche foto dopo aver osservato le due lapidi, e ce ne andiamo alla macchina per un’altra via, rischiamo di perderci vista la dimensione del cimitero ma alla fine torniamo alla nostra macchina.

Impostato il navigatore, partiamo alla volta dell’hotel che si trova proprio in centro. Odio guidare nelle città, e questa città è un senso unico ovunque! Facciamo vari tentativi per raggiungere il nostro hotel, ma alla fine ci arriviamo. Il parcheggio è sottoterra, e girarsi coi loro macchinoni non è semplice, ma alla fine parcheggio senza problemi. Anche qui i gestori sono orientali, e non sembrano essere molto cortesi. In più il wi-fi non funziona ma loro dicono che funziona perfettamente. Abbiamo i nostri dubbi visto che abbiamo provato con vari dispositivi, ma pazienza. Il frigo non c’è in camera, e la stanza è davvero piccola. Sistemando scopriamo dietro alla TV un sacchetto con vari fogli, tra cui qualcosa di legale. Lo portiamo alla reception ma come niente fosse. Qui le pulizie le fanno un po’ a capocchia, ad occhio!
Usciamo subito dalla camera, o meglio scappiamo. La prima cosa da fare è un compito strano. Depositare degli oggetti in una scatola. Non sapete cos’è il Geocaching? Informatevi!
Dopo una mezz’ora abbiamo trovato la scatola cercata dall’Italia e depositati i nostri oggetti, per permettere loro di girare il mondo, ci dirigiamo verso un punto inconfondibile: lo Space Needle.
Qui sotto riusciamo a recuperare una cartina della città, dato che non abbiamo una guida, ed una connessione a scrocco. Facciamo qualche foto e poi cercare di trovare un posto dove mangiare, dato che la fame è tanta. La città non è grossa al centro, e pertanto cerchiamo di andare in un ristorante in zona Mercato, il vero centro della città. Grazie a cartina ed aiuti da parte di una gentile signora raggiungiamo il posto. È forse il locale dove mangiamo meglio qua!

Dopo aver cenato decidiamo di fermarci poco a fotografare la parte più caratteristica della città, vi ritorneremo domani col bel tempo e la vita, che contraddistingue il posto!
Guarda le foto.

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