La prima destinazione che avevamo in mente dopo la visita
alla Boeing era il museo del volo a sud di Seattle, purtroppo non avevamo fatto
i conti con l’orario di chiusura ed il traffico infernale. Decidiamo di andare
a vedere il cimitero dove dimorano Bruce e Brandon Lee. Arrivarci non è
difficile, grazie al navigatore, peccato per la strada che prendiamo! Ha una
pendenza da paura una stradina che prendiamo, saranno 300 metri ma non si vede
la fine, temo il ritorno. Preferisco le salite alle discese! Comunque arriviamo
al cimitero e ci mettiamo qualche minuto a capire dove possiamo parcheggiare.
Il cimitero è molto diverso dai nostri, è quasi rilassante
parcheggiare qui. La ricerca della tomba non è facile, non ci sono indicazioni,
pertanto camminiamo e dopo un venti
minuti buoni la troviamo. C’è un tipo seduto li che legge, ci indica le tombe e
dopo poco se ne va. A quanto pare è l’autista di alcune vecchiette che sono
venute a visitare i loro defunti, e lui le attende all’ombra vicino alle tombe
di padre e figlio famosi.
Facciamo qualche foto dopo aver osservato le due lapidi, e
ce ne andiamo alla macchina per un’altra via, rischiamo di perderci vista la
dimensione del cimitero ma alla fine torniamo alla nostra macchina.
Impostato il navigatore, partiamo alla volta dell’hotel che
si trova proprio in centro. Odio guidare nelle città, e questa città è un senso
unico ovunque! Facciamo vari tentativi per raggiungere il nostro hotel, ma alla
fine ci arriviamo. Il parcheggio è sottoterra, e girarsi coi loro macchinoni
non è semplice, ma alla fine parcheggio senza problemi. Anche qui i gestori
sono orientali, e non sembrano essere molto cortesi. In più il wi-fi non
funziona ma loro dicono che funziona perfettamente. Abbiamo i nostri dubbi
visto che abbiamo provato con vari dispositivi, ma pazienza. Il frigo non c’è
in camera, e la stanza è davvero piccola. Sistemando scopriamo dietro alla TV un sacchetto con vari fogli, tra cui qualcosa di legale. Lo portiamo alla
reception ma come niente fosse. Qui le pulizie le fanno un po’ a capocchia, ad
occhio!
Guarda le foto.
Usciamo subito dalla camera, o meglio scappiamo. La prima
cosa da fare è un compito strano. Depositare degli oggetti in una scatola. Non
sapete cos’è il Geocaching? Informatevi!
Dopo una mezz’ora abbiamo trovato la scatola cercata dall’Italia
e depositati i nostri oggetti, per permettere loro di girare il mondo, ci
dirigiamo verso un punto inconfondibile: lo Space Needle.
Qui sotto riusciamo a recuperare una cartina della città,
dato che non abbiamo una guida, ed una connessione a scrocco. Facciamo qualche
foto e poi cercare di trovare un posto dove mangiare, dato che la fame è tanta.
La città non è grossa al centro, e pertanto cerchiamo di andare in un
ristorante in zona Mercato, il vero centro della città. Grazie a cartina ed
aiuti da parte di una gentile signora raggiungiamo il posto. È forse il locale dove mangiamo meglio qua!
Dopo aver cenato decidiamo di fermarci poco a fotografare la
parte più caratteristica della città, vi ritorneremo domani col bel tempo e la
vita, che contraddistingue il posto!
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