martedì 9 agosto 2011

California!

Finalmente il sogno comincia!


Ecco che iniziamo a perdere quota, siamo sopra la California e dal finestrino vediamo la città di San Francisco senza vedere però Alcatraz e Golden Gate in quanto coperti dalle nuvole. E nel giro di poco atterriamo. Purtroppo Valeria risente un po’ del volo e deve andare a rinfrescarsi un attimo in bagno. Con la fortuna che abbiamo nel frattempo arrivano anche due 747 da Giappone e Cina e ci troviamo davanti una marea di persone, tant'è che ci vengono a chiamare quelli dell’immigrazione per passare avanti. Molto probabilmente erano rimasti pochi bagagli dal volo da Francoforte. L'immigration scorre veloce: l’agente molto cortese, l‘accento non troppo marcato. Ci fa le classiche domande di rito, ci chiede che facciamo, se siamo in viaggio di nozze, cosa vedremo. Ci fa i complimenti per il giro e ci fa passare avanti. Prendiamo i bagagli, senza far fatica a trovarli visto che erano rimasti pochissimi pezzi da quel volo. Consegniamo la carta alla dogana e senza altri controlli ci dirigiamo sul suolo statunitense e verso la compagnia di autonoleggio.
I Car Rental sono un po' fuori, ma c'è una specie di metrò che ci porta li, poche persone davanti e tocca a noi. L'addetto è molto gentile e ci chiede i documenti. Qualche battuta, cerca di appiopparci una Mustang cabrio, con un bel sovrapprezzo ma decliniamo e diciamo che a noi va benissimo la nostra Dodge Charger. A questo punto ci dice che c'è un po' di casino e che la nostra macchina arriverà a breve, e che ci richiamerà lui. La stanchezza è parecchia, sono quasi le 14 locali e noi ci siamo alzati presto 9 fusi prima...
Finalmente ci chiama dopo quasi un'ora, immagino che il numero di auto che passano di li è davvero alto! Ci da i documenti e ci dice dove andare. Prendiamo l'ascensore e raggiungiamo il parcheggio, andiamo al gabbiotto della Dollar ed attendiamo mentre la tizia sbriga le pratiche. Intanto fantastichiamo su quale potrebbe essere, normalmente ti danno sempre un'auto diversa e spesso di categoria superiore! Siamo vicini alla Mustang ma dubitiamo fortemente che ci diano quella. Avute le chiavi ed indicazioni cerchiamo la macchina, ed al parcheggio la triste scoperta: è un cesso di macchina! Lo shock è tale che per sbaglio faccio partire l'allarme e non riesco a spegnerlo per una decina di secondi almeno! Avete presente la giardinetta classica degli anziani nei film americani? Ecco, lei! Bella marrone. La guardiamo, tristi, ma dopo qualche minuto senza nemmeno mettere in moto dico a Valeria che io due settimane su quella cacchio di macchina non le voglio fare. Torno dalla tizia del parcheggio e dico che l'auto non mi va bene, ho chiesto la Charger e mi danno quel coso. Lei sostiene che è di una categoria superiore alla mia prenotazione, ma io resto fermo sulla mia posizione e dico che se c'è da aspettare due ore aspetto che torni una macchina come l'ho ordinata io. Un po' scocciata fa qualche chiamata ed alla fine mi consegna le chiavi della Ford Taurus che ci accompagnerà durante il viaggio. Decisamente meglio!
Carichiamo le nostre cose, attacchiamo il TomTom ed impostiamo il WalMart che avevo cercato da casa, in modo da fare qualche acquisto come shampoo e bagno schiuma etc, che non ci siamo portati per non appesantire troppo il bagaglio. Indicazione perfetta, non fosse che non mi ero accorto che non era un WalMart ma solo gli uffici WalMart! Ormai esausti decidiamo di andare al nostro primo hotel, in zona Chinatown.
Arriviamo all'hotel che avevamo scelto per costo, posto auto gratuito, connessione wi-fi e posizione. Gestito da orientali gentili che con le chiavi mi consegnano anche i pacchi che mi ero fatto mandare, contenenti un po' di acquisti fatti su Amazon US. Camera decente, bella è dire troppo ma ha tutto l'essenziale. Portiamo tutti i bagagli in camera e ci facciamo una doccia e vista l'ora trascino Valeria fuori. E' distrutta per il volo ed il fuso, ma per combattere quel fuso dobbiamo andare a dormire ad un'ora serale cercando di ignorare il fuso. Usciamo a piedi ed iniziamo a girare un po', dirigendoci prima a Union Square attraverso Chinatown e poi verso la baia.
Ci facciamo una passeggiata quasi dal Bay Bridge al molo di partenza dei traghetti per Alcatraz, prima tappa del giorno successivo. Si sono fatte ormai le 19 e decidiamo di mangiucchiare qualcosa. Troviamo un classico Diner sulla via del ritorno e ci fermiamo. Molto gentili, prezzi onesti e mangiare abbastanza buono. Dopo la cena ce ne torniamo all'hotel e crolliamo finalmente addormentati!

Ecco, San Francisco non è che l'avessi presa in grandissima considerazione prima di questo viaggio, compare in molti films-telefilms, è sede di multinazionali della famosa Silicon Valley,  ha il Golden Gate bridge come icona, ma non so perchè non ne ero attratta emotivamente.
Posso dire che dal preciso momento in cui ho messo piede sul suolo di questa fantastica città ne sono rimasta abbagliata, già dai primi passi lungo la 'The Embarcadero' ho capito che c'era qualcosa di unico e nell'aria c'era un'atmosfera diversa! Cosa mi è rimasto di più nel cuore di questa metropoli a misura d'uomo?
Vediamo....hanno i cartelli per gli skateboarders, la città è costituita da ripide salite/discese che non so come facciano ad affrontare i veicoli e le cablecar; ci sono giganteschi gabbiani e pellicani che riempiono la Bay area, nella zona di Pier 39 ci sono negozi che vendono ogni tipo di caramella esistente sul pianeta.  Hanno negozi di memorabilia e cimeli dei grandi film degli anni '50-'90.  Insomma, un paradiso per una fan del genere (io) che non mi sarei aspettata.
I quartieri che abbiamo visitato non sono molti, manca la parte a nordovest dove si estende il Presidio militare, il Goldengate park  ed il quartiere di Haight-Ashbury con le case in stile Vittoriano che compaiono sovente in qualche film! Col senno di poi dico che 3 giorni per apprezzare la città sono davvero pochi, ma ho giurato ad Andrea che ci torneremo, quindi...



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