martedì 16 agosto 2011

Las Vegas

Prima di lasciare l’hotel andiamo a fare una veloce colazione allo Starbucks all'angolo  poi carichiamo tutto in auto, ma facciamo pochi metri, ci fermiamo al “99 Cents Only Store”, ed al 7Eleven. Qui acquistiamo il ghiaccio, che non era disponibile al nostro hotel. Le bottiglie erano già a posto, pertanto le mettiamo a raffreddarsi. Prima di andare a Las Vegas vogliamo fare qualcosa in città, ed alla fine decidiamo di andare al museo di storia naturale, altro paradiso per Valeria. Devo ammettere che i musei qui sono tenuti veramente bene, e che l’afflusso di gente è considerevole, altro che i nostri musei! Qui sanno come attirare la gente. In Italia ho sempre considerato i musei dei posti noiosi, mentre qui mi accorgo che possono essere visti come un’attrazione. Puliti, pieni di oggetti unici e rari, pieni di cultura, interattivi, dinamici. Sono praticamente uno show! E mi chiedo come cacchio possiamo avere noi musei e rovine senza pubblico e/o in condizioni pietose. Abbiamo cose che ci sono solo qui, e potremmo avere delle file di chilometri, invece… Ma lasciamo perdere che vado fuori tema e mi faccio solo il sangue amaro! Cosa si è visto ve lo può descrivere decisamente meglio Valeria, io vi posso semplicemente dire che sono state delle ore fantastiche a vedere resti di animali mastodontici ed ad ascoltare Valeria che conosceva praticamente anche l’ora a cui andavano in bagno!
Usciti da li abbiamo cercato il museo della scienza e della tecnica che doveva essere li vicino, ma scopriamo che è in fase di trasloco e si possono vedere alcuni aerei dall'esterno  Ci facciamo una passeggiata e decidiamo di partire verso Las Vegas. Per strada facciamo una sosta a Barstow (grazie a consigli letti su di un forum), all’Outlet semi deserto, dove io faccio acquisti di Levi’s a basso costo. Con circa 130€ mi porto a casa 3 paia di jeans e due cinture in pelle, Valeria fa piccoli acquisti. Purtroppo ci sono cose in supersaldo (tipo jeans a 15$, ma con taglie che sono o troppo grosse o troppo piccole, peccato!). Piccola sosta benzina, e qui inizio ad accorgermi della veridicità del consiglio ricevuto: “fai attenzione che gli indiani ti fregano”, effettivamente mi fermo in una loro stazione di servizio e la benzina è una volta e mezza il normale. Decido di fare 10$ e tirare fino a Las Vegas. Arriviamo ad una cinquantina di miglia da Las Vegas, il sole è calato e vediamo un fascio di luce di fronte a noi, e ci chiediamo se viene dalla città a cui siamo diretti, ma escludiamo la cosa in quanto è troppo lontana. Alla fine scopriamo che è proprio Las Vegas e precisamente la Piramide! Arrivati in città per prima cosa facciamo il pieno, il serbatoio è parecchio vuoto e qui la benzina costa meno, in quanto in Nevada le tasse sono basse, penso per via del gioco d’azzardo. Già dal benzinaio vedo parecchie slot, e mi rendo conto di essere proprio a Las Vegas. Non con troppa difficoltà raggiungo il nostro hotel, il Flamingo, più difficile è raggiungere il parcheggio in mezzo al casino, ma alla fine ce la facciamo. Saliamo un po’ sui classici piani inclinati che si vedono in tanti film americani, e saliamo parecchio per trovare un posto libero.
Scendiamo, fa veramente tanto caldo e raggiungiamo la reception, andiamo in camera e notiamo che è decisamente molto più bella delle precedenti, anche se l’abbiamo pagata pochissimo. Mi hanno infatti detto che qui gli hotel non costano nulla in settimana e sono veramente belli. Ora che ci sono lo posso dire anche io! Raggiungiamo la camera e vediamo slot ovunque, la camera è veramente bella. Dopo la doccia si va a fare un giro per le strade, e qui c’è davvero una fiumara di gente! Lo spettacolo di notte in questa città è una cosa indescrivibile, bisogna vederla. Non che mi piaccia in sé, ma secondo me è l’estremizzazione del concetto che abbiamo noi di America. Qui è tutto eccessivo, pacchiano. Ma ci sta, è quello che ha creato la città e l’ha resa famosa. Giriamo per qualche ora fino a raggiungere la Piramide e poi torniamo indietro all'hotel  domani ci aspetta la valle della morte…

Eccoci giunti a "Sin city", la città del peccato, come viene soprannominata! Che impressioni mi ha dato? Diciamo che già da molto lontano, percorrendo la Interstate 15, prima di entrare nella  contea di Clark, viene annunciata da mille cartelloni luccicanti che lampeggiano tra un ranch e l'altro.
Dopo oltre 400 km di strada siamo arrivati a destinazione con il buio, abbiamo attraversato la vasta periferia e guidati da un fascio di luce verticale  proveniente direttamente dalla Strip siamo arrivati al cuore di questa oasi nel deserto.
L'aeroporto è vicinissimo al centro della città, una fugace occhiata alle piste, visto che da lì poi dovremo ripartire e in meno di 5 minuti siamo sulla Strip, 5 corsie per senso di marcia! Qui proprio il senso della misura è una parola sconosciuta! Vedo Andrea in deficit di riflessi, visto che l'ora è tarda e abbiamo guidato tanto, ma dando retta alle poche indicazioni troviamo il nostro silos per parcheggiare.
Lasciata la Taurus al 7imo piano (esatto, non sto scherzando!), trasciniamo i bagagli sulle lunghe passerelle ed entriamo nella hall del Flamingo, il terzo resort in ordine di apertura dagli anni 40. La differenza di temperatura tra esterno (+45°) ed interno con aria condizionata da freezer ci mette a dura prova!
Lo stile dell'hotel è un po' da Miami Beach, con palme, cascate, piscine ovunque e cappella per eventuali nozze! Ci danno una camera al 12imo piano, una Signora Camera, con vista sul parco interno e  arredata in stile moderno e di superlusso.
Scendiamo con i turboascensori tutti rivestiti di specchi, velluti e pavimento maculato e facciamo visita al piano del casinò giusto per capire un po' come funzionano le cose in questa città.  Usciamo e passeggiamo nella torrida Strip, un fiume di persone che si fa vasche da cima a fondo, altre che ti danno biglietti di strippers a domicilio e coupons di spettacoli per adulti, altri fumano e ne bevono di ogni. Rispetto alla puritanissima California qui non proibiscono di certo i vizi!
Ci attende un altra notte qui a Las Vegas, prima di ripartire per la seconda metà del viaggio, ma  ora capisco perché proprio qui ci hanno ambientato ben 13 serie di CSI! 


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