giovedì 11 agosto 2011

Golden Gate

Ed arriva il primo check-out della vacanza, oggi dobbiamo lasciare San Francisco, a malincuore per dirigerci verso lo Yosemite NP. Ci svegliamo, e prima di andare a fare colazione chiediamo fino a quando possiamo lasciare l'auto, e visto che non ci fanno alcuna pressione decidiamo di sgombrare la stanza e caricare tutto sull'auto e fare check-out, avvisando che avremmo liberato il posto auto attorno a mezzogiorno. Decidiamo di girare un po' il centro, seguendo la guida. Poco distante c'è una caserma dei vigili del fuoco, e ci fermiamo a fare alcune foto. Vedendoci, i Vigili del fuoco si avvicinano e scambiano quattro parole. Non capisco come fanno ad essere tutti affascinati quando si dice che arriviamo dall'Italia, e bene o male c'è sempre qualcuno che ha origini nel vecchio stivale. Dopo quattro chiacchiere ci fanno fare un po' di foto anche dentro e ci fanno salire su un loro mezzo ed indossare il cappello! Veramente simpatici, e nel frattempo passa un'altra coppia di turisti che approfitta della situazione e si mette a fare la stessa cosa. Come mi era stato detto dal mitico Giamba, sono davvero cordiali e disponibili qui!
Proseguiamo, altra colazione che non ricordo bene dove, e giriamo per le vie del centro per tutta la mattina. Vedendo un bel po' di edifici e piazze. Prima di mezzogiorno andiamo a recuperare la nostra Taurus e ci dirigiamo verso il simbolo della città: il Golden Gate. Impostiamo un punto li vicino, senza passare sulla strada che lo attraversa. Sia perché è a pagamento sia perché in macchina non ci si potrebbe fermare ad ammirarlo ed a fare foto. In poco tempo riesco a portare la macchina abbastanza vicino e riesco a trovare pure un parcheggio non a pagamento, una bella botta di culo! Camminiamo tra i 5 ed i 10 minuti ed eccolo li! E' davvero bello da vedere! Foto a nastro, leggiamo i vari cartelli che ne spiegano la struttura e danno informazioni sulla costruzione. Il tempo è come al solito nebbioso/nuvoloso. E' il tempo classico del ponte, qui si scontrano le masse d'aria e si crea quest'effetto, rendendo difficile fotografarlo. Vedi il ponte, prendi la macchina fotografica ed è già immerso dalle nebbie, e come hanno coperto il pilone lo liberano! Qui apprezziamo al meglio il consiglio dei miei colleghi: "portatevi una giacca che vi protegga dal vento!", pure ad agosto! Il vendo c'è e se si copre fa freschino, pertanto la giacca bisogna sempre averla a Frisco, il tempo cambia in un attimo. Attraversiamo tutto il ponte, leggiamo i vari cartelli per suicidi, pare che ce ne siano un bel po'... Tante foto, tanta gente e raggiungiamo la Marin County, la contea di George Lucas. E non chiedete a Valeria chi è, potrebbe fulminarvi!
Torniamo indietro e decidiamo di fare un salto al Golden Gate Park, dove pranziamo con un Hot Dog, giriamo un po' il parco ma il tempo sembra peggiorare. Valutiamo se entrare nel museo presente nel parco, ma poi visto il tempo che abbiamo, decidiamo di fare un giretto per il parco e poi metterci in viaggio verso il nostro secondo hotel, facendo una sosta tattica al WalMart lungo la strada. Bello il parco, ma dopo non molto inizia a gocciolare e decidiamo di partire, lasciamo la città di San Francisco attraverso il Bay Bridge e dopo qualche decina di miglia andiamo a fare spesa. Ragazzi quanto è grande! Prendiamo un po' di roba da spizzicare nei viaggi in macchina e da bere, oltre ovviamente a prodotti per lavarci e deodorarci. Dopo un'oretta a girare come dei bambini, usciamo e riprendiamo a guidare verso Jamestown. Ci godiamo il tramonto dalla macchina ed arriviamo li appena dopo il tramonto. Facciamo un attimo fatica a trovare l'hotel, visto che il nome non combaciava perfettamente, ma visto che il paese è formato da due strade decidiamo che deve essere quello che abbiamo visto. Entriamo e facciamo Check-in, anche qui sono molto gentili e ci danno la chiave. Saliamo e la stanza è un po' strana, a me viene da definirla una bomboniera... Doccino, relax 10 minuti e poi andiamo a cercare un posto dove mangiare. Il paese è piccolo e di posto ne vediamo uno solo.
Entriamo nel ristorante e ci guardano in maniera un po' strana, poi capiamo che le 21.30 sono un po' tardi li, come in tutti i piccoli centri americani! Ci dicono che non ci possono dare molto, scusandosi. Diciamo che non è un problema e ci scusiamo dell'ora e ci giustifichiamo dicendo che siamo appena arrivati nel paese. Ci fanno accomodare ed arriva il gestore, un signore gentilissimo ma con un po' di balbuzie che aumentava a causa del disagio che sicuramente aveva per il fatto di aver la cucina quasi chiusa e del fatto che noi facevamo fatica a capire non solo per la balbuzie ma per l'accento un po' strano della zona. Situazione che vista da fuori farebbe un po' ridere, ma al momento mi sentivo veramente dispiaciuto vedendo il tizio che si sentiva un po' a disagio. Alla fine ci portano qualcosa da mangiare, ci eravamo capiti male ma ci va bene comunque, e devo dire che non abbiamo mangiato male. Cerchiamo di mangiare in fretta per togliere in fretta il disturbo visto ormai che era quasi deserto il locale. Paghiamo e facciamo due passi, ma erano veramente due! avremo fatto si e no 400 metri da un capo all'altro del paese, e decidiamo di andare a riposare visto che non c'era altro da fare. Il sonno c'è e si va giù secchi anche se il materasso non è il top per me, un po' troppo morbido!


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